Il Tevere, il fiume che ha fatto la storia di Roma
Il Tevere è il fiume più lungo e importante dell’Italia centrale, con una lunghezza di circa 406 km e un bacino idrografico di 17.375 km². Nasce dal monte Fumaiolo, in Emilia-Romagna, e sfocia nel mar Tirreno, tra Ostia e Fiumicino, formando il delta del Tevere.
Il Tevere ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di Roma, la città che sorge sulle sue rive. Fin dall’antichità, il fiume è stato una via di comunicazione, di commercio e di difesa per la capitale. Secondo la leggenda, fu sulle sue sponde che i gemelli Romolo e Remo furono allattati dalla lupa e fondarono la città.
Il Tevere ha visto il passaggio di imperatori, papi, artisti e poeti, che ne hanno cantato la bellezza e la maestosità. Lungo il suo corso, si possono ammirare monumenti, ponti, chiese e palazzi che testimoniano la ricchezza culturale e artistica di Roma. Tra i più famosi, si ricordano il Ponte Sisto, il Castel Sant’Angelo, l’Isola Tiberina, il Ponte Milvio e il Lungotevere.
Il Tevere è anche un fiume vivo e ricco di biodiversità, che ospita numerose specie di pesci, uccelli, mammiferi e piante. Tra gli animali più caratteristici, si possono incontrare le nutrie, i cormorani, i gabbiani, le garzette e i falchi pellegrini. Tra le piante, spiccano i salici, i pioppi, le canne e le ninfee.
Il Tevere, però, è anche un fiume che soffre di problemi ambientali, causati dall’inquinamento, dalle piene, dalle bonifiche e dalle opere idrauliche. Per questo, sono necessari interventi di tutela, di valorizzazione e di sensibilizzazione, per restituire al fiume il suo ruolo di patrimonio naturale e culturale di Roma e dell’Italia.
Il Tevere è un fiume che soffre di diversi problemi ambientali, tra cui:
Inquinamento: nelle acque del Tevere sono presenti sostanze organiche, tra cui ammoniaca ed escherichia coli, e in alcuni casi anche glifosato e AMPA, il suo metabolita, classificato come probabile cancerogeno1. Queste sostanze provengono da scarichi fognari, agricoli e industriali, e possono avere effetti negativi sulla salute umana e sull’ecosistema fluviale.
Siccità: il Tevere ha subito una riduzione della sua portata a causa della scarsa piovosità e del prelievo idrico per usi civili e agricoli. Questo ha causato la formazione di zone paludose, il riaffioramento di rifiuti e detriti dal fondo e la diminuzione dell’ossigeno disciolto nell’acqua, favorendo la proliferazione di alghe e batteri2.
Alterazione morfologica: il Tevere è stato oggetto di numerosi interventi di bonifica, canalizzazione, arginatura e sbarramento, che hanno modificato il suo corso naturale e la sua dinamica fluviale. Questo ha comportato la perdita di habitat, la riduzione della biodiversità, l’erosione delle sponde e il rischio di esondazioni3.
Per migliorare la situazione del Tevere, sono necessarie azioni di tutela, di monitoraggio, di depurazione e di sensibilizzazione, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni e i cittadini. Il Tevere è un patrimonio naturale e culturale di Roma e dell’Italia, e merita di essere salvaguardato e valorizzato